LegaleDichiarazione d’uscita Definitiva: cos’è e se vale la pena presentarla all’agenzia delle entrate brasiliana? - Marcela Oliveira

17 Settembre 2019by Marcela Oliveira0

Emigrare verso un altro paese è una cosa molto complessa oltre la mancanza d’informazioni chiare sulle pratiche da eseguire prima e dopo il viaggio. Un punto importante tratta del trasferimento del domicilio fiscale, se dovresti farla oppure no.

Dopo aver lasciato il paese, ci sono casi in cui non è consigliabile comunicare o dichiarare l’uscita al Fisco brasiliano.

Quando è arrivato il momento di compilare la Dichiarazione dei Redditi, coloro che sono emigrati recentemente dal Brasile spesso sono rimasti sbalorditi mentre fanno delle ricerche sull’argomento on-line e, addirittura scoprono di avere superato le date delle scadenze per presentare la Comunicazione d’Uscita Definitiva dal Paese (CUDP) e la Dichiarazione d’Uscita Definitiva del Paese (DUDP).

• Dichiarazione d’uscita Definitiva dal Brasile:

È curioso come i siti web che affrontano questo tema, compreso quello dell’Agenzia delle Entrate Brasiliana (AdEB), si concentrino su 2 idee basiche: 

a) l’obbligo della dichiarazione; 

b) la multa dopo la scadenza. 

Tuttavia queste sono soltanto una piccola parte del gran pacchetto di questa pratica, cioè, non si tratta di una regola generale applicabile a tutti quanti in qualsiasi situazione. Ci sono casi e casi.

 

Nonostante la dichiarazione e la comunicazione possono sembrare molto simile tra di loro, ci sono delle formalità diverse nella burocrazia creata dall’AdEB.

 

La CUDP, che dovrebbe essere presentata fino alla fine del mese di febbraio d’ogni anno, serve per informare l’AdEB sul viaggio, il tuo rappresentante, le fonti di redditi, i dipendenti, la Dichiarazione dei Redditi (DR) dell’anno scorso, ecc.

La maggior parte di queste informazioni sono uguale a quelle richieste nel modulo della DR. Poi, c’è la DUDP di cui la CUDP è soltanto una formalità accessoria, ma il modulo utilizzato e la data di scadenza sono le stesse della DR, cioè, ci sarà richiesto di presentare alla sopraddetta Agenzia le stesse informazioni, in moduli diversi e in diverse date.

 

Un lavoro faticoso e che potrebbe essere evitato!

Il contribuente che è appena emigrato probabilmente ha molto d’affrontare nella nuova vita all’estero, ma l’AdEB ritiene opportuno che qualcuno smetta di fare tutto per compilare e inviare sull’Internet i 2 moduli nella stessa forma già spiegata prima.

Ma se l’emigrante brasiliano non riuscisse a fare questo entro la data di scadenza, forse c’è un modo diverso che non sia quello di pagare la multa. Un’attenta valutazione deve essere fatta in ogni caso prima di decidersi per la soppressione del domicilio fiscale brasiliano.

Declaração de saída do Brasil

Il modo in cui le regole dall’AdEB sono state scritte non hanno preso in considerazione la maggioranza degli emigranti che escono dal paese, soprattutto dopo il 2014. Queste persone accompagnano i loro coniugi stranieri nel paese di origine oppure si spostano all’estero, dove trovano quello che manca in Brasile. Forse ti trovi in uno di questi due gruppi che sono quelli che hanno più difficoltà per adempire le esigenze create dall’AdEB.

Un altro gruppo, un po’ meno numeroso, sono gli studenti e gli expat che lavorano nelle aziende multinazionale, che prima di andare all’estero hanno una pianificazione precisa con una data di ritorno in Brasile già definita. Rispettare le regole del Fisco è un po´ meno difficile per loro, nonostante l’aumento dei casi di coloro che non ritornano perché hanno trovato una buona opportunità lavorativa all’estero durante la crisi attuale.

Le regole e l’informazione potranno esserci più semplici e chiare in modo a evitare quello che succede con l’emigrato tipico, cioè, in cerca di non diventare irregolare davanti al Fisco paga la multa dopo inviare i moduli compilati pensando che così sarà in regola. In realtà, a volte nella vicenda non c’era bisogno.

La definizione di contribuente non residente, ad esempio, qualcuno che si sposta all’estero per iniziare una nuova vita può non essere in grado fino alla fine di febbraio di avere in modo chiaro la situazione cosiddetta temporanea o permanente secondo i criteri dell’AdEB.

Ci sono anche quelli chi viaggiano all’estero oltre 183 giorni per motivo di lavoro e potrebbero essere definiti come contribuenti non residenti se guadassero soltanto le regole scritte, nonostante l’assenza di voglia de emigrare e cancellare il domicilio fiscale brasiliano.

 

Quando la DUDP non è adatta:

Sarebbe utile se fosse inserita sul sito web dell’AdEB, assieme alla definizione, le scadenze e la multa nel caso della CUDP e della DUDP, che i contribuenti possono mantenere domicili fiscale in Brasile anche se risiedessero all’estero, con l’informazione sugli accordi di compensazione delle tasse già pagate nell’altro paese e le regole applicabili a chi sceglie lo status di non residente dal punto di vista tributario.

Tra i paesi che ricevono più emigranti brasiliani, soltanto gli Stati Uniti d’America non esiste un accordo di compensazione delle tasse già pagate sul reddito percepito e così il guadagno sarà tassato al massimo due volte in entrambe.

Tuttavia nel caso del Portogallo, dell’Italia, della Germania, della Spagna, della Francia ecc, è possibile compensare nella DR quello che è già stato pagato come tasse sul reddito nell’altro paese.

Se l’emigrante ha scelto uno di quelli paesi che si può compensare le tasse pagate nell’altro si deve raddoppiare l’attenzione fatta per scoprire a che punto è interessante la cancellazione del domicilio fiscale brasiliano che succede con la DUDP.

Dopo inviare la DUDP, nel caso in cui avrà un rimborso futuro per le tasse sul reddito ritenuta nella fonte, non si potrà chiudere tutti i conti bancari in Brasile.

Almeno uno deve esistere li, ma come si tratterà di un cliente non residente, ci saranno limiti nelle operazioni e una supervisione più rigorosa dalla parte delle autorità finanziarie.

Declaração de saída definitiva

Chiunque abbia investimenti in Brasile sa già che probabilmente non avrebbero lo stesso rendimento se ci fossero all’estero. Se un brasiliano diventasse un contribuente non residente le regole sono equiparate agli stranieri, cioè si pagherebbero le tasse più care senza nessuna esenzione o compensazione fiscale.

Se la vicenda riguarda un emigrante che è proprietario di un immobile in Brasile, sull’affitto ricevuto si pagherà ogni mese la tassa di reddito e il resto dovrà essere versato in quello conto in banca brasiliana in cui l’operazione è limitata, come detto prima, oppure s’invia all’estero via bonifico bancario.

Ma in qualsiasi modo ci sono sempre dei limiti, la questione del cambio Real-Euro e la burocrazia bancaria che rendono la cosa molto complessa o impossibile.

Poiché oggi si può compilare via internet o applicativo in cellulare i moduli dell’AdEB per la dichiarazione di esenzione, la DR e il pagamento delle tasse, coloro che sono già emigrati hanno l’opportunità di mantenere suoi domicili fiscali in Brasile la cui legislazione non vieta l’esistenza di un altro all’estero.

Prima di presentare la CUDP e poi la DUDP sotto il timore che il tuo Codice Fiscale brasiliano diventi irregolare (addirittura pagando la multa in caso di ritardo), sarebbe molto utile una riflessione attenta su tutto quello che coinvolge la condizione di contribuente non residente.

In ogni caso, prima di pagare le multe, offriamo un orientamento personalizzato che ti aiuterà a decidere per mantenere o cancellare il tuo domicilio fiscale brasiliano, evitando così di spendere i tuoi soldi con i pagamenti delle multe.

 

Leonardo da Veiga Cabral

Consulente legale italo-brasiliano con oltre 20 anni d’esperienza professionale.

 

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by Marcela Oliveira

Marcela Oliveira, brasiliana, career coach e Dott.ssa Magistrale in Psicologia delle organizzazioni e del marketing. Si è specializzata nell'integrazione degli stranieri nel mercato di lavoro italiano idealizzando il noto corso gratuito di Ricerca Attiva del Lavoro. In 2017, ha fondato il progetto di volontariato chiamato IntegrationNow.

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